martedì 26 novembre 2013

IL RITORNO DEL GRUNGE

Premessa: è una breve analisi di marketing applicata alla musica.



Definizione di grunge: un sottogenere del rock sviluppatosi a Seattle nella seconda metà degli anni Ottanta per poi ramificarsi verso altri Stati Americani ed altri continenti.

Rappresentanti principali ne furono i gruppi come Nirvana, Pearl Jam, Smashing Pumpkins, Soundgarden ed Alice in Chains.


Col senno di poi,in pratica grunge è solo una parola per identificare dei gruppi che vengono da una stessa zona nello stesso periodo,ma che musicalmente l'uno con l'altro non c'entrano niente.

Verrà reso popolare dall'etichetta discografica Sub Pop.



Le prerogative della scena furono quelle di riportare al centro del rock un'attitudine punk contemporaneamente memore della lezione dei grandi classici hard rock dei primi anni Settanta inglesi. Grunge significò anche un'estetica giovanile, un atteggiamento disilluso e a tratti nichilista nei confronti della società americana.


Ma c'è un prologo.



Agli inizi degli anni ottanta, il fotografo Michael Lavine si trovava a Seattle. Mescolandosi ai giovani punk locali riuscì, quasi per caso, a documentare gli albori di quello che anni dopo verrà battezzato grunge: una moltitudine di influenze punk, hardcore, garage, metal, realtà differenti accomunate dal senso di ribellione e di insofferenza verso i modelli sociali e musicali dell'epoca. Anni dopo, Lavine torna a Seattle da artista affermato,come fotografo ufficiale del nuovo "movimento", già trasformato - a dispetto dei suoi stessi attori - in fenomeno di marketing a uso e consumo dei media, dell'industria discografica, degli stilisti,che ne intuirono le straordinarie potenzialità commerciali.





Ora cerco di tornare indietro nel tempo. Avevo 9 anni quando uscì Nevermind dei Nirvana. Vaghi ricordi. Avrò modo di apprezzarlo più avanti.




Ricordo meglio quando due anni dopo,nella notte di Halloween del 1993 morì River Phoenix.



 Era il 31 ottobre.Lo stesso giorno in cui morì Federico Fellini. Phoenix divenne il James Dean degli anni '90. Un altro simbolo, come Kurt Cobain,della cosiddetta Generation X.

Già, la Generazione X.



Perché bisognava in qualche modo etichettare i figli del baby-boom, i nati a cavallo dal 1961 al 1981,un'espressione resa celebre dall'omonimo libro di Douglas Coupland, ad indicare una generazione senza identita', senza nulla di rilevante da dire.



La loro non e' auto-commiserazione, e' una forma di impotente rassegnazione al proprio destino universale di "sconfitti". Ed e' anche, ovviamente, un modo per esorcizzare quel destino.


Situazione di malessere generale che si riflette anche nel Bel Paese,dove possiamo vedere ancora oggi i risultati. Ma com'era l'Italia in quegli anni?
Dopo i fasti degli anni '80,l'Italia  era entrata agli inizi del decennio successivo in una transizione politica difficile.

Allo stato attuale lo scenario è simile a quel periodo.


I consumi degli italiani nel 2013 sono tornati ai minimi degli anni Novanta. I sentimenti che provano le famiglie guardando al futuro sono l'incertezza, il pessimismo e la paura, per colpa, in massima parte, del mercato del lavoro che è sostanzialmente fermo.

Sembra di essere catapultati indietro nel tempo.



Per alcuni gli anni '90 furono un periodo cupo e instabile, schizofrenico e particolare e che la musica del periodo rifletteva questo stato di cose.

Nonostante i segnali di distensione e con la fiducia nel futuro a seguito della caduta dell'Urss e la fine della Guerra Fredda.



Il trattato sull'Unione Europea,firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992, entrò in vigore il 1º novembre 1993.






Per altri invece  fu semplicemente la testimonianza di un mondo giovanile che stava cambiando per sempre, portando i giovani stessi e la cultura pop, in generale, in una nuova fase e in una nuova dimensione.

Il Grunge fu quindi una rappresentazione di quel periodo, più che un movimento.

Andava a raccogliere una larga fetta di popolazione giovanile, cresciuta con il culto dell’immagine degli anni ’80, in piena crisi da post reaganismo e alle prese con una grande recessione economica.


Pur essendo un' operazione di marketing che  stravolge il mondo della musica, Nevermind e' al tempo stesso una pietra miliare, divenendo uno dei simboli del grunge. 

Ma è l'inizio della fine.


La sua fine è diretta conseguenza della morte per suicidio della figura cardine, suo malgrado, dell'intero filone artistico, lo stesso Kurt Cobain, avvenuta nell'aprile del 1994.

Cobain era una persona semplice,non voleva essere una rockstar.

E invece divenne un mito.





Ripenso spesso a quegli anni, con nostalgia. Furono l'inizio della mia adolescenza.



A vent'anni di distanza appare come l'ultimo grande fenomeno culturale che il mondo ha conosciuto.


La moda del 2013 sembra puntare ad un revival del grunge: camicie in flanella, tartan,t-shirt semplici, jeans strappati, Converse o stivali. Una rivisitazione di quell'abbigliamento in chiave moderna.





Della serie, a volte ritornano..